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Omogamia sociale: come i soldi creano l'amore

Writer's picture: Koinè JournalKoinè Journal

di Elisa Quadri.


Se diventare adulti è un atto di disillusione, la più grande delle bugie che ci restano è che a guidare l’amore vi sia il destino. Non siamo disposti a dirci in completa franchezza che non c’è magia nel trovarsi, ma che vi sono degli assiomi anche dietro al battito di ali delle farfalle nello stomaco.


La favola degli incontri romantici fortuiti, della possibilità di essere riconosciuti e scelti nella folla, si scontra con una realtà schematica.

Da uno studio di L. Arosio si denota come in Italia la tendenza all’omogamia sia costante ed anzi, in crescita. Con omogamia si intende l’inclinazione delle persone a formare coppie con individui appartenenti allo stesso ceto sociale, con un livello di istruzione, reddito e status simili.

 

I dati sull’omogamia in Italia


Da studi basati su dati Istat circa le rilevazioni sui matrimoni (2020) si riscontra come più della metà delle coppie italiane presentino omogamia educativa, ovvero coppie in cui i due coniugi condividono il medesimo titolo di studio, infatti nel 2019 ben il 69.5 % delle coppie ricade nell' omogamia educativa.


Per quanto riguarda invece l’omogamia occupazionale, ovvero la scelta di contrarre matrimonio con persone con un ruolo lavorativo simile al proprio, i dati Istat rilevano come nel 2019 caratterizzi il 66,83% dei matrimoni. 


In Italia, ma come del resto anche altrove, vige la regola del ‘una persona qualsiasi non sposa una persona qualsiasi’, anzi, cadiamo in uno schema piuttosto consolidato: dove riusciamo ad arrivare nella società determina anche con chi ci arriveremo.


L’omogamia è un fenomeno complesso che esige un ampliamento della visione di ricchezza, di povertà e forse anche di amore. Laddove è evidente che una coppia che condivide ambienti, esperienze e conoscenze può creare quello che gli psicologi sociali chiamano un ‘linguaggio comune’ interno alla coppia, ovvero un sistema di pensieri e valori condivisi che scongiurano incomprensioni futili; questa verità mostra la sua faccia più cinica nella possibilità che l’amore sia un bene diversamente accessibile alle varie classi sociali. L’idea che la coppia si formi anche per portare avanti uno status determina un perpetuarsi di diseguaglianze.

 

L’avvento delle App d’incontri per i ricchi 


Al momento dello scambio degli anelli ci si promette anche uno stile di vita, ma come si arriva sull’altare della disparità?

I luoghi dove l’amore sboccia, come ogni fenomeno umano, mutano con i tempi. Una volta sarebbe stata la famiglia il canale di tramite tra le due dolci metà, con l’accesso delle donne all’istruzione, i banchi di scuola prima e le scrivanie degli uffici poi, sono divenuti tavoli di speed date. Oggi, con il trionfo delle chat online, l’affettività si adegua alle nuove forme di comunicazione e di recente sono nate le prime applicazioni dedicate agli incontri romantici fra persone benestanti, con un certo grado di istruzione e di reddito o famose; ne è un esempio l’applicazione ‘Raya’ divenuta celebre a seguito delle nozze dell’atleta olimpica Simone Biles, che tramite la stessa avrebbe conosciuto il marito. L’accesso a Raya è fortemente controllato sia da algoritmi che da dipendenti che si occupano di verificare l’idoneità di chi vorrebbe usufruirne, è chiaramente richiesta la massima riservatezza e l’accesso avviene grazie alla buona parola di amici che sono già stati accettati.


Raya è solo una di svariate applicazioni basate sullo stesso schema, questa realtà sommersa è in linea con l’andamento del nostro tempo: nuovo nel suo essere digitale e vecchio nel suo essere classista.


Il dilemma che ci viene sottoposto è capire in che misura le buste paga siano le nuove lettere d’amore oppure se, in realtà, la naturale tendenza dell’uomo di ricercare il simile non meriti un tale accanimento.


Quanto un sistema di affetto diviso per classi contribuisce ad espandere il concetto di povertà ad ogni attributo del singolo essere umano? 


Forse il rischio è che in un mondo dove tutto appare a portata di mano anche l’amore si trasformi in un obiettivo da raggiungere e le persone con cui stare un accessorio per sembrare più o meno realizzati. 


Nel processo di scelta del partner quanto spazio ha l’occhio della società che abbiamo interiorizzato e soprattutto nel venir scelti quanto sentiamo che si tratti di reali ‘affinità elettive’ o anche di una scelta presentabile?






Imagine Copyright: SMagazine

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