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Writer's pictureKoinè Journal

È ora di abortire liberamente.




di Luca Simone


Formalmente in Italia è possibile abortire dal lontano 1978, quando cioè venne approvata dopo un lungo scontro politico, l'ormai celebre legge 194, apparente palladio di ogni Pro-Choice, che in realtà, cessava solo di considerare come reato l'IVG. Tutto a posto direte voi, abbiamo già vinto parecchio tempo fa, almeno su questo siamo alla pari degli altri paesi civili? Beh, non proprio.


Questo disgraziato paese rende l'accesso all'aborto una sorta di corsa a ostacoli. Bisogna districarsi tra la piaga dell'obiezione di coscienza, la mancanza di strutture, l'inesistente supporto psicologico e lo stigma sociale. Praticamente è una specie di incrocio tra Pechino Express e Takeshi's Castle; se vinci ti facciamo abortire, perchè ammiriamo la determinazione. Detto in soldoni, in Italia è più facile finire la Salerno-Reggio Calabria che abortire. A me, detto in tutta onestà, questa non par affatto una cosa normale...


La situazione deve assolutamente cambiare, perchè non possiamo più permetterci di rincorrere gli altri paesi in tema di diritti fondamentali. È necessario iniziare a lottare per quelle libertà che ci vengono da troppo tempo ormai solo promesse. Sono anni, decenni che si parla di aborto, eppure la situazione non è cambiata di una virgola, anzi se possibile è pure peggiorata (e le mie Marche ne sanno qualcosa, vero Franceschino il Bello?). La Sinistra ha sempre parlato a mezza bocca, convinta di poter cantare vittoria grazie ad una 194 che fa più acqua dell'attuale armata brancaleone che porteranno alle ormai prossime elezioni, terrorizzata forse dal rischio di perdere elettori su un tema divisivo. Dalla Destra vi aspettavate davvero qualcosa di serio? Ci sono le dentiere del Caimano, gli stupri dei senegalesi e le devianze a cui pensare. I 5S invece sono stati troppo occupati, per un decennio quasi, ad aprire scatolette di tonno, dovendo chiedere poi alla piattaforma Rousseau cosa poi farci, se mangiarle o contemplarle.


È il momento di portare seriamente fino in fondo questa battaglia, creando i presupposti per una vera libertà, un vero diritto. Dobbiamo spingere il campo progressista (sperando che respiri ancora) ad ascoltare le nostre rivendicazioni. Rivendicazioni di giovani che vogliono lottare per costruire un paese ed una politica migliori di quelli che hanno trovato in eredità. Costruire una vera libertà in tema di IVG è perciò un passo FONDAMENTALE.


Proprio per questo nasce FREE, un progetto costruito attorno ad una seria proposta programmatica in 9 punti che vuole mettere con le spalle al muro (in senso buono e non grillino) la cosiddetta haute-politique, che in Italia di alto non ha proprio nulla, costringendola ad ascoltare la voce di chi vuole davvero rimboccarsi le maniche per cambiare le cose. Per costruire una libertà fino ad ora solo accennata. La libertà di decidere o meno di abortire.

La libertà di scegliere.


Almeno per stavolta, fatevi mettere con le spalle al muro. È per una buona causa.

Promesso.



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